L’otto marzo è la festa della donna e ci si augura chela disparità dei diritti di
genere arrivi al temine al più presto. Al contempo sirilasciano dati inerenti ai delitti
e soprusi neiconfronti delle donne; certamente dati sconfortantiper una società
che si dicemoderna.
Ma, a rifletterci un po’ sopra, in modo particolaresulla violenza, vien da
pensare che non sempre le cose corrispondono.Voglio dire, stando alla cronaca , anche le donne sono violente; sia tra diloro che con l’altro sesso.
È di oggi la notizia, sul messaggero,dell’uccisione di una bambina di otto anni
da parte della madre plagiata dall’amante.Certo, questo fatto non è successo in Italia, questo, però, non deve trarre ininganno dato che i dati riportati dai giornali si
riferiscono sia all’Italia che al resto del mondo.
Dunque, anche la donna è violenta! Basti pensare al bullismoche vede sempre più
coinvolte anche ragazze. Con una differenza da quellomaschile: le ragazze si basano
maggiormentesul bullismo psicologico,senza , però, disdegnare quello fisico.
Dunque, se la violenza si manifesta sin da giovani, c’èda credere che si possa
manifestare anche da adulti e che questo vale pertutt’e due i generi. Questo
dovrebbe far riflettere quanti credono che la violenzadi genere sia solo maschile. Il
fatto che il bullismo, e la violenza in genere, femminilerimanga sommerso, ovvero,
se ne parla poco e non trova sui media la risonanzache danno a quello maschile,
non significa che non esiste. Per accorgersene, bastascorrere la lista dei siti su
internet cliccando semplicemente casidi bullismo al femminile
Dovrebbe cercare di analizzare, oltre alle conseguenze,comesi fa di solito, anche
contro chi si rivolge la violenza.
È innegabile che il maschio usa la violenza contro ilcosiddetto “sesso debole”,
ovvero, la violenza maschile si rivolge contro il piùdebole che, però, non è solo la
donna ma anche altro maschio, ovvero, l’individuo piùdebole fisicamente e
psicologicamente. Questo modo di fare, però, non èconnaturato solo al maschio ma
a tutto il genere umano., così come il senso dipossesso. Questo implica che la
violenza fisica di genere, non è solo maschile, ma neviene coinvolta
anche la femmina nel momento in cui trova il soggettodebole. Certo, i casi di
violenza fisica di femmine contro i maschi adulti, ocomunque con un adolescente
con prestanza fisica adulta o un carattere forte, sonomeno frequenti di quelli
maschili, ma questodipende essenzialmente dalla debolezza fisica della femmina. È
però molto diffusa la violenza femminile sui minori ,incluso l’infanticidio, ovvero, la
violenza sui piùdeboli.
In compenso, sono molto diffusi i casi di violenzapsicologica nei confronti dei
maschi, adulti e no. Violenzache si manifesta essenzialmente attraverso
comportamentiche tendono a sminuire, ma anche a deridere, il maschio come tale.
Ma non basta, la violenza psicologica femminile èmolto più raffinata di quella
maschile, essa si basa su comportamenti difficilmentequantificabili e sul
presupposto che il maschio a difficoltà serie a raccontaregli abusi che subisce
poiché verrebbe considerato un debole e verrebbe messain discussione la sua
virilità. Inoltre, l’attuale legislazione tende a darealla femmina un’impunità a priori;
cioè, siconsidera la femmina innocente e il maschio violento per natura.
Purtroppo, il problema odierno della parità deidiritti va a confondersi con quello
della violenza di generecreando confusione; due cose diverse tra loro che non dovrebbero confondersi.
Per concludere, la mancanza dei diritti delle donnenon è paragonabile al problema
della violenza poiché anche la donna lo è.
Vedi anche: Quando il bullo èdonna. Altri